Le otturazioni in amalgama di metallo vanno rimosse?

Risponde il dottor Paolo Ambrogio

otturazioni-in-amalgamaSpesso ci sentiamo porre domande circa la tossicità delle otturazioni in amalgama o la necessità della loro rimozione protetta. “Per rimuovere le otturazioni dentarie in amalgama ma occorre si o no una rimozione protetta? Questa se si, solo in casi particolari, di accertata sensibilità al me-tallo? oppure…? Se no, come mai molti vostri colleghi la praticano e la raccomandano? In base a cosa discordate? E come materiale sostitutivo quale richiedere? Qual è più biocompatibile?”

In Italia l’amalgama dentale è classificata come rifiuto speciale pericoloso dal Decreto Ronchi. Cioè nel momento in cui il dentista toglie l’amalgama dentale dalla bocca dei pazienti, questo materiale è considerato un materiale contaminante e deve essere inviato a speciali unità di smaltimento di rifiuti speciali. La legislazione è giustificata dal fatto che le amalgame, dovunque si trovino, anche se non sono tressate da masticazione o da calore, sono affette da un rilascio continuo di basse dosi di mercurio.

Mediante l’uso di un misuratore di vapori di mercurio, si è mostrato che l’amalgama a 37°C emetterà fino a 43.5 μg di vapore di mercurio per centimetro quadrato di superficie al giorno.

Ecco perché oggi i materiali estetici più diffusi nella moderna odontoiatria conservativa sono rappresentati dalle resine composite.

Il loro grande successo nell’odontoiatria estetica è dato dalle notevoli capacità mimetiche e dalla possibilità di dare un certo grado di rinforzo alle strutture dentali a cui aderiscono. La possibilità di ottenere una valida adesione ai tessuti dentali, la resistenza all’abrasione e il raggiungimento di un effetto estetico molto evidente hanno reso la resina composita il materiale di prima scelta in odontoiatria conservativa estetica.

Le otturazioni metalliche, che hanno il classico aspetto nero-grigio, sono per la maggior parte costituite da mercurio e piombo associati come lega ad altri metalli (Argento, Stagno, Rame e Zinco). Per questo motivo si é molto dibattuto sul rischio di rilascio di questi metalli pesanti, riconosciuti come tossici, e sulla relativa necessità di eliminare queste vecchie otturazioni sostituendole con materiali più moderni, estetici e biocompatibili. Non é stato dimostrato che un’otturazione integra in amalgama rilasci dosi potenzialmente dannose per il paziente. In assenza di indicazioni precise di necessità di rimozione dell’otturazione (necessità estetiche, imprecisione o infiltrazione dell’otturazione) indicate dallo specialista o di intolleranze ai metalli pesanti conclamate, la rimozione di tali otturazioni non é necessaria. Qualora si dovesse procedere alla rimozione di tali ricostruzioni questo può essere eseguito in totale sicurezza per il paziente seguendo le linee guida di rimozione protetta dell’amalgama. E’ fondamentale utilizzare presidi imprescindibili come la diga in silicone che isola la bocca del paziente e strumenti rotanti con basso numero di giri e frese multilama con abbondante irrigazione ed aspirazione. In questo modo la rimozione del materiale avviene in completa sicurezza per il paziente con ottima risoluzione clinica ed estetica.

Dottor Paolo Ambrogio